Nr.
01

Sbocciare

Abbiamo scelto una poesia appassionata di Tara Hardy, una donna che svolge un altro lavoro e ama scrivere.

Bloom di Tara Hardy, traduzione da “Poesie per ragazze di grazia e di fuoco”, a cura di K. Finneyrock, R.Mckibbens, M. Nettifee,Rizzoli, 2018

Nella poesia Bloom emerge la necessità di conoscersi e di esprimersi, di cercare ispirazione, di sentirsi liberi di portare avanti una ricerca che destinerà il tempo a opere di fioritura.

Attenta, sorellina, ai pungiglioni nascosti nella cuffia da signora*

che chiamiamo “vita tradizionale”. All’inizio vedi solo

i cavalli graziosi, gli impavidi destrieri

venuti a salvarti dal fango. Il fango

della circostanza, o peggio, il fango del

“Ora che il femminismo è arrivato, che cosa dovrei fare

con tutte queste possibilità? Questo immenso panorama

che prega di avere sopra un’impronta”. Ed ecco che arriverà lui

al galoppo, e la sua sella avrà uno spazio libero, un po’ logoro,

della tua esatta misura. Avrà il mondo negli occhi,

ed è nel mondo che pensi di entrare mentre scivoli in staffe

di moglie. Ma ecco il problema: se anche lui ti lascia montare

come un uomo invece che all’amazzone, arriverà il

dovere. Ci sarà la concreta estremità di un mocio,

una suocera, e due giorni di festa che tu potresti perfino

voler passare ai fornelli. Niente di ciò è, di per sé,

un male. Ma per ogni ragazza c’è sempre anche

un’ape che ronza sotto il delizioso velo che indossa

nella navata. E l’ape

è l’aspirazione, l’ape è l’impronta. Da quando scivoliamo in questo mondo

ci mettono su un tampone di inchiostro

e poi su un tampone di carta. Ma sorellina, questo non è

l’unico segno che potrai mai lasciare.

La domanda “che devo fare io con la mia vita”

è un dio brutale, col brutale potere

di strapparti dalle mani tutto quello che vuole. Perché

se trovi il coraggio di guardare il tuo dono negli occhi

- se trovi, cioè, il coraggio di salire sull’altare delle tue più ampie

possibilità, potrebbe arrivarti la risposta “tesoro,

scendi da quel cavallo. Tira via dai capelli quelle belle

perline che ti ha regalato, rimani con niente addosso

tranne un singolo paio di scarpe.

Mio marito amava le mie poesie, ma trovava la poesia

sconveniente. Voglio dire che c’erano

troppe vigilie in cui non ho messo nel forno

una torta, ma l’ho lasciato a casa tutto solo, mentre io

andavo a caccia di Haiku. Forse è una crudeltà.

Sorellina, il Dio, l’ape potrebbe chiederti

di essene capace, di crudeltà. Non solo

ti verrà chiesto il sangue per la tua aspirazione,

potrebbe venirti chiesto di dissanguare perfino

le persone che ami. Perché fare una cosa del genere? Certi giorni

non lo so. Certi giorni la parola “egoista” danza

sullo sfondo del mio specchio-specchio sopra il mio spazzolino

la mattina. Ma sorellina, quando trovo il coraggio

di guardare il mio dono negli occhi, quando trovo

il coraggio di salire sull’altare delle mie più ampie possibilità,

la risposta che arriva è: lo faccio, perché non farlo

è un vestito intessuto di api. Sono così abbattuta

senza la mia aspirazione. Lo faccio perché là fuori

dietro al primo crinale chissà che non trovi a convitto, nei panni sbagliati

una danza di dei. Lo faccio, perdio, perché là fuori

ci sono sorelline dappertutto che

sanguinano, in silenzio, sotto le loro cuffie, che provano

a non scoppiare in lacrime mentre i muri ci si stringono addosso.

Lo faccio perché sono selvatica come l’ape, e tu

non puoi fare di me un animale domestico. Questo faccio, perché

un dio brutale mi ha dato un dono stupendo e il vero egoismo

è vivere senza. Non è che non voglia

un principe. Più che altro, ho fede che

tutti gli angoli storti di cui sono fatta saranno abbastanza

per il lui o la lei che incrocerà il mio cammino al suo.

Quando accadrà, il mio vero principe non mi chiederà

di scendere dal mio ronzino malandato o di infornare

una bella crostata. Il mio vero principe non mi infilerà una cuffia

di pungiglioni chiedendomi di fingere sia amore.

Perché il vero amore, quando lo incrocerò, finalmente,

troverà il mio pieno valore nella mia realizzazione, nel mio sbocciare,

già chiaramente sposa al mio alveare.

 

Abbiamo bisogno del vostro consenso per caricare le traduzioni

Per tradurre i contenuti del sito web utilizziamo un servizio di terze parti che potrebbe raccogliere dati sulla vostra attività. Si prega di rivedere i dettagli nell'informativa sulla privacy e accettare il servizio per vedere le traduzioni.